giovedì 7 gennaio 2016

L'angolo dello scrittore - Il racconto fantastico

LA LUNA DI FORMAGGIO

Un bel giorno Piero aveva avuto un’idea eccezionale: invitare tutti i suoi parenti ad un pic-nic al parco.
Così preparò i panini ma.... gli mancava il formaggio!
Piero, quindi, andò dal formaggiaio; appena arrivato al suo negozio vide il signor Gigi, il formaggiaio, tutto giù di morale.
“Gigi, stai bene?” chiese Piero.
“No, è solo che la fabbrica che mi mandava il formaggio ha chiuso!”
Siccome Piero era un suo buon amico, decise di aiutarlo.
Nel frattempo Gigi continuò: “Chiuderò senza formaggio!” E si mise a piangere.
Piero corse via a cercare un rimedio al problema di Gigi, così si ricordò la storia che ogni giorno gli raccontava la nonna: “La luna di formaggio”.
Corse e corse per il suo paesino per arrivare alla chiesa, così salì fin sulla cima del campanile e…. prese la luna!!!
La portò da Gigi; era tutto entusiasta!!
Gigi ringraziò cento volte Piero e gli tagliò un po' di luna per i suoi panini.
Il giorno dopo tutto orgoglioso, andò al parco a preparare il pic-nic.
I suoi panini erano davvero eccezionali, una gran bontà!!




  IL MULINO INCANTATO

Arrivammo al mulino che era quasi il tramonto e per questo c’era un bellissimo cielo rosso come una palla di fuoco. Era affascinante vedere quei bei colori allegri. Appena arrivati vedemmo una lunga cascata bianca e azzurra; poi una grossa pala rossa del mulino e dell’erba di un verde molto intenso. Vicino alla cascata vedemmo un albero con foglie di tonalità diverse di verde, invece su, in cima

alla collina, c’era un paese con tante case dai tetti blu.     

La cosa che mi piacque di più furono tutti quei bei suoni; lo scroscio dell’acqua da cui due teneri animaletti bevevano poi tutti gli uccellini che facevano una gran bella melodia, il fruscio di foglie e il cigolio della ruota.

Ci sedemmo vicino all’acqua e sentimmo il suo profumo.

Ad un certo punto però ci siamo messi all’ombra dell’albero e sentimmo il profumo di terra bagnata, sentimmo dei freschi schizzi d’acqua sulla pelle e la brezza del vento ci stava accarezzando. Quella gita al mulino era proprio stata bella. 



                            CIO’ CHE SI CONOSCE PUO’ DIVENTARE NUOVO?
                                             (viaggio nei luoghi quotidiani)

Io, esploratrice Emma insieme ai miei compagni di lavoro uscimmo dal nostro accampamento, percorremmo un po' di savana e dopo aver camminato per quarantacinque minuti arrivammo proprio nel cuore della savana e vedemmo tanti alberi che somigliavano a tante zie Stecco vestite di abiti scuri; ci avventurammo un po' più al centro e trovammo due alberi che erano identici a una vecchia signora appoggiata al suo bastone e di fianco suo marito un po' con la schiena curva.

Era una savana molto speciale, infatti trovammo delle margherite che sembravano tante macchie gialle da cui partivano stanghette bianche appoggiate su stuzzicadenti verdi, pois azzurri vicino alle margherite, che sembrano occhi della Madonna.

L’erba su cui camminavamo sembrava i filini in brodo che ci preparava la nonna e ci venne un certo languorino.

Se ti fermavi a sentire il vento era come se la mamma ti accarezzasse prima di andare via.

In quel momento un camion che stava scaricando il cibo per la mensa assomigliava ad un ruggito in lontananza.

Purtroppo fu l’ora di ritornare all’accampamento, che avventura entusiasmante!!!
EMMA


LA LUNA DI FORMAGGIO

Verso le 6 di sera Gigio andò dal formaggiaio con l'idea in testa di organizzare un pic – nic con tema il formaggio. Entrò dal suo amico Golosone il formaggiaio e gli disse: "scusa se ti disturbo Golosone e solo che voglio organizzare un pic-nic e mi serve il formaggio più buono, goloso e ricco di sapore, insomma il migliore!"
Il formaggiaio singhiozzando disse: "no, mi-mi di-dispiace, mi è finito."
Gigio lo guardò e vide che stava piangendo, non sembrava molto grave ma poi iniziò a diluviare di lacrime, Gigio corse e uscì dal negozio.
Poi gli venne un'idea e disse: "Golosone è disperato però se io gli prendo il formaggio lui sarà di nuovo felice e io organizzerò il mio pic-nic."
Gigio si incamminò in centro Altopoli e vide la luna di formaggio che capitava solo una volta all'anno. Si mise a correre e arrivò davanti al campanile di Altopoli.
Allora Gigio si arrampicò fino alla punta del campanile di Altopoli e si mise nella posizione di un gargoi, allungò il suo piccolo braccio e afferrò la gigantesca e gustosa luna che pesava come una piuma.
Gigio scese dal campanile tenendo stretta stretta la luna, poi corse fino al negozio di Golosone, si inchinò e gli porse la luna di formaggio.
Golosone lo accompagnò dentro, appoggiò la luna sul bancone e ne tagliò una fettina anzi, una fettona e la diede a Gigio che tornò a casa con il suo bottino!
Il giorno dopo Gigio partì con la sua famiglia per il suo pic-nic pieno di magia.

IL MULINO INCANTATO

Arrivammo al mulino che era quasi il tramonto e davanti ai nostri occhi trovammo uno spettacolo della natura.
Era un bosco meraviglioso pieno di colori.
Per prima cosa notammo la pala del mulino dipinta con un bel tono di rosso che girava e cigolava e allo stesso tempo raccoglieva l'acqua sfumata di azzurro e di bianco di una stupenda cascata che nascondeva un bellissimo albero con la corteccia umida: percepimmo il fresco sentore degli schizzi d'acqua sulla pelle.
Camminando notammo un piccolo paesino di case bianche con tetti blu che arrivavano quasi fino al bellissimo cielo rosso.
Scendendo sentimmo lo scroscio dell'acqua e vedemmo un bellissimo passero posato su un ramo nascosto dall'acqua; notammo anche un capriolo e un cinghiale che si abbeveravano in una stessa pozza.
Alla fine della nostra escursione nel bosco incantato ci sedemmo sull'erba di color verde intenso ad annusare l'odore dell'acqua, il profumo del muschio bagnato e a sentire la brezza del vento sulla pelle.
Questa avventura la chiamammo “Il mulino incantato”.




CIO’ CHE SI CONOSCE PUO’ DIVENTARE NUOVO?

 (viaggio nei luoghi quotidiani)
Arrivammo in un posto mai visto, una fortezza segreta che al suo interno custodiva un tesoro.
Salimmo sulle nostre moto ed entrammo in un tombino che si trasformò in un passaggio segreto che ci condusse all'interno della fortezza, il cielo era grigio come la risata di una strega e la terra era piena di margherite di color nero.
Quando mettemmo un piede sulle margherite cademmo dentro una fossa sabbiosa e piena di serpenti, vedemmo un cespuglio spoglio con attaccati dei tubi che usammo per arrampicarci e uscire da quella terribile trappola.
Quando uscimmo corremmo ai lati delle siepi che erano i muri che proteggevano il tesoro dei nemici.
Vedemmo un cono arancione, ci girammo un secondo e poi ci voltammo e vedemmo che il cono si era trasformato in un cappello verde da folletto con all'interno una chiave di cioccolato con scritto sopra “Mangiami e volerai”; io la mangiai e presi il volo, vidi un piccolo marciapiede dove era riposta una scatola di veleno per topi, io la aprii e cosa trovai?
Io trovai il tesoro. Lo presi proprio quando il nostro capo A.P. ci chiamò per tornare a casa, cioè a scuola.

GIULIA
 
LA LUNA DI FORMAGGIO

Una sera un bambino di nome Antonio doveva andare a comprare il formaggio per la cena. Entrò nel negozio e vide il formaggiaio molto triste e gli disse: - Non star triste, potrei avere 4 etti di formaggio? - Il formaggiaio si mise a piangere e si sfogò con Antonio dicendo che aveva pochi soldi e non aveva il formaggio. Antonio si dispiacque molto ed andò a cercare una soluzione un po' per la fame è un po' per il formaggiaio perché era veramente un bambino di buon cuore. Si mise a pensare e gli venne in mente  un'idea un po' bizzarra e la realizzò.
L'idea forse era azzeccata e si arrampicò sul campanile che erano quasi le nove di sera. Andò sulla punta del campanile per prendere la luna che brillava e sembrava una forma di formaggio, la tirò giù e la portò dal formaggiaio. Il formaggiaio era felicissimo ma Antonio doveva andare a casa perché forse i suoi genitori si stavano preoccupando.
Il giorno dopo il formaggiaio gli regalò il doppio di quello che voleva e lui lo portò a casa molto felicemente; a casa Antonio si fece un bel panino al formaggio.


IL MULINO INCANTATO
 Arrivammo al mulino che era quasi il tramonto; ho visto per primo quelle bellissime pale rosse della ruota del mulino che sembrava una grossa palla e poi i meravigliosi colori del bosco, l'acqua bianca e azzurra è un capriolo che beveva l'acqua e le case con i tetti blu che sembravano un bellissimo mare. Ma la cosa più bella di tutte era una meravigliosa cascata bianca e azzurra, che sembrava fatta di schiuma. Sentivo lo scroscio della cascata ed il cigolio della ruota di legno. Un capriolo beveva ed il fruscio delle foglie ed il cinguettio di un passero facevano da colonna sonora. Il profumo dell'acqua e del muschio bagnato sulle rocce vicino al fiumiciattolo inebriava l'aria. Sulla pelle percepivo il fresco sentore degli schizzi d'acqua e anche la brezza del vento.



CIO’ CHE SI CONOSCE PUO’ DIVENTARE NUOVO?
(viaggio nei luoghi quotidiani)

Siamo usciti dalla grotta con le nostre astronavicelle e io, quando siamo atterrati, abbiamo visto dei fiori bellissimi viola che sembravano scintille blu.
Andando un po' più avanti c'era del vento e li ho visti con l'esploratrice Margherita dei fiori non sbocciati di una specie non conosciuta che sembrava si stessero riparando dal vento. Noi due siamo andati avanti ancora e lì c'era ancora più vento ed abbiamo notato un prato con le margherite che sembrava pittura verde con sopra delle chiazze di neve? Un pino sembrava una trivella e però da lì abbiamo visto di essere nel territorio dei nemici. Margherita ha visto un albero a due rami che sembrava una fionda. Allora ho preso un elastico, un masso e strike! Abbiamo urlato insieme e di fatto abbiamo steso tutti e quattordici gli alieni. Tornando indietro c'era un mucchio di sassolini ed ho visto un ramo a rastrello, l'ho preso siamo risaliti sulla nostra astronavicelle e siamo tornati nella grotta. Lì tutti ci hanno festeggiato e da lì siamo diventati caporali.

ALESSANDRO

 

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